CPL H modulare
Questo corso è costruito con moduli “componibili”. Ogni modulo si conclude con il conseguimento di un titolo o di un abilitazione o di un pre-requisito di esperienza per il modulo successivo.
Descriviamo i vari step:
PRIMO MODULO
Il primo è la licenza di pilota privato, di cui abbiamo già ampiamente parlato e che consente di volare a scopo non commerciale con qualsiasi mezzo di cui hai conseguito l’abilitazione.
SECONDO MODULO
Il secondo modulo si chiama “hour building” (o “riempimento” in italiano) e non è una fase addestrativa vera e propria ma serve a farti accumulare l’esperienza necessaria per avere accesso agli step successivi, ovvero 150 ore di volo totali di cui almeno 70 ore di volo da solo (si chiamano in gergo “ore PIC” perché tu sarai il Pilot in Command e non ci sarà nessun istruttore a bordo).
Piccola nota: la normativa ne prevede solo 50, ma è sempre meglio raggiungere almeno le 70 per poter fare eventualmente anche l’abilitazione al volo strumentale su elicotteri bimotori e ottenere l’abilitazione al volo notturno che è un prerequisito per l’esame finale. Segnati questa informazione per quando guarderai il modulo specifico di questa abilitazione.
È molto importante essere seguiti da una scuola di volo per questa fase, perché teoricamente potresti anche affidarti ad un aeroclub, acquistare 70 ore di volo e volare quando e come vuoi. Tuttavia, se vuoi arrivare preparato alle fasi successive è meglio seguire i consigli di una scuola e crescere anche qualitativamente oltre che come quantità di ore “loggate” (ovvero scritte sul libretto di volo, il logbook). L’aeromobile utilizzato può essere di qualsiasi tipo, normalmente il più economico che riesci a trovare sul mercato dato che dovrai volarci praticamente la metà del tuo addestramento.
Mentre accumuli l’esperienza delle 150 ore di volo, potrai intanto frequentare il corso teorico, che normalmente dura tra i 9 e 12 mesi e riguarda tutte le materie che hai già frequentato durante il PPL , anche se alcune materie vengono ulteriormente suddivise per essere studiate più approfonditamente e quindi gli esami finali non sono più 9 come per il PPL ma sono di più. Il tutto è in inglese: i libri, i manuali, le slide, gli esami e quindi è fondamentale avere una buona conoscenza della lingua, non solo per parlare alla radio ma per cavarsela in ogni situazione, infatti, oltre all’esame di radiotelefonia in inglese, dovrai anche sostenere un esame che si chiama English for aviation, che consiste in un colloquio con un esaminatore a cui dovrai dimostrare di raggiungere un livello minimo di conoscenza che si chiama ICAO level 4. Più avanti ci sarà un tutorial dedicato.
TERZO MODULO
Raggiunte le 150 ore di volo totali potrai accedere all’ultimo modulo che riguarda la preparazione per l’esame finale CPL e l’abilitazione al volo notturno e consiste in 30 ore di volo di giorno e 5 di notte con istruttore dove si andranno a ripetere sostanzialmente tutte le manovre del PPL ma con molta più precisione e l’istruttore pretenderà che il vostro decision making sia riferito ad operazioni commerciali e non private.
Una cosa importante in merito alla progressione in parallelo tra teoria e pratica è che una volta finiti gli esami CPL o ATPL avrai 36 mesi di tempo per fare l’esame pratico, quindi è necessario decidere di iniziare gli esami quando potrai pianificare – anche economicamente – la parte pratica entro i limiti.
CONCLUSIONE PERCORSO MODULARE
Ora hai concluso il tuo percorso e sei un pilota professionista e per andare ad aggiungere appeal al tuo curriculum potrai conseguire abilitazioni sui nuovi type (che come abbiamo già detto gli elicotteri sono uno diverso dall’altro) o frequentare corsi teorici on line di specializzazioni in safety, security, dangerous goods, ecc…. oppure, conseguire l’abilitazione al volo strumentale e frequentare il corso MCC (multi crew coordination) che ti servirà per aver titolo a volare come copilota in un equipaggio plurimo.
Senza questo corso (MCC) non potrai mai fare il copilota in società che fanno elisoccorso ad esempio oppure trasporti su piattaforme off-shore.