Una questione importantissima per un pilota professionista che detiene un titolo valido in tutta Europa è la conoscenza della lingua inglese.
Una volta i piloti sostenevano gli esami di radiotelefonia in inglese per poter comunicare via radio con gli enti di controllo e poi potevano volare tranquillamente ovunque, imparando a memoria delle frasi e risposte standard. Da qualche anno invece, ogni pilota, oltre a questo esame tecnico, deve anche superare un colloquio imposto dall’ICAO (International Civil Aviation Organization).
L’esame
L’esame d’inglese che bisogna sostenere si chiama LPC (Language Proficiency Check) e consiste in un colloquio con un esaminatore certificato che valuta la “fluency” e la “comprehension”. La trascrizione nella licenza (sia privata che commerciale) di questo titolo è necessaria per poter volare all’estero e anche per volare in IFR. Per volare in volo strumentale anche all’intero dei propri confini nazionali è necessario avere questa “abilitazione” nella licenza.
Questi esami vengono normalmente svolti nelle scuole di volo e ogni colloquio viene poi inviato in un centro certificato che ne confermerà la votazione proposta dall’esaminatore.
La votazione e la scadenza
La votazione minima è detta “ICAO level 4” che va rinnovato ogni 4 anni, poi c’è il livello 5 da rinnovare ogni 6 anni e infine il livello 6 che viene rilasciato solo ai madrelingua e non scade mai.
Per prepararsi, alcune scuole organizzano dei corsi specifici con insegnanti di inglese, oppure esistono tutorial online con esempi di colloqui e argomenti su cui è necessario prepararsi.
L’argomento non va sottovalutato, soprattutto per i piloti di velivolo che girano il mondo tutti i giorni ma anche per i piloti di elicottero, che durante la loro carriera potrebbero avere interessanti proposte di lavoro all’estero.
In ogni caso, l’inglese serve sempre.